Parodontite: cos’è, sintomi e cura

La parodontite è definita come la malattia dei tessuti che circondano il dente, ossia di quei componenti fondamentali che permettono ai denti di rimanere saldamente ancorati nella loro sede naturale.

Quali sono i principali sintomi della parodontite?

  • sanguinamento gengivale
  • alitosi
  • recessione gengivale
  • mobilità dentale

È bene prestare attenzione a tutti questi segnali, poiché la parodontite è una patologia che, se non trattata, può anche portare alla perdita completa dei denti.

La caratteristica clinica che distingue la parodontite dalla gengivite è la presenza di una perdita di attacco del dente, clinicamente rilevabile. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la reputa una patologia ad alto impatto sociale, infatti la classifica tra quelle croniche a più ampia diffusione nel mondo, interessando quasi metà della popolazione umana.

Quali sono le cause della parodontite?

  • Il fumo
  • L’età avanzata
  • Il diabete
  • Le malattie sistemiche come quelle cardiovascolari
  • La gravidanza, durante la quale, a causa dei cambiamenti ormonali, le donne possono essere più soggette alla malattia parodontale

Le cause della parodontite sono da individuarsi nelle complesse e dinamiche interazioni tra specifici batteri patogeni, virus e una distruttiva risposta immunitaria. All’interno della nostra bocca vivono normalmente tantissimi microrganismi, molti dei quali innocui o addirittura benefici. Fin quando il loro numero è sotto controllo non sono capaci di creare danni. Placca e tartaro sono i segni macroscopici del loro moltiplicarsi. Proprio all’interno della placca e del tartaro si annidano i patogeni responsabili della parodontite. Alcuni fattori genetici possono condizionare la suscettibilità individuale all’insorgenza della malattia, determinarne le differenti manifestazioni cliniche e la velocità di progressione. Forti evidenze scientifiche dimostrano l’associazione tra la parodontite e alcune problematiche sistemiche come ad esempio le malattie cardiovascolari, il diabete di tipo II e le gravidanze. La cura della parodontite migliora il controllo della glicemia nei pazienti affetti da diabete di tipo II, diminuisce il rischio di malattie cardiovascolari, riduce il rischio di parti pre-termine, basso peso del nascituro e preeclampsia (innalzamento eccessivo della pressione sanguigna) nella donna in gravidanza.

Perchè mi sanguinano le gengive?

Il sanguinamento gengivale può avere diverse cause, la principale è un accumulo di placca o tartaro che non consente la corretta ossigenazione dei tessuti. Se il sanguinamento è sporadico, può dipendere dal cambio di spazzolino o da manovre di igiene domiciliare sbagliate o troppo “aggressive”. Se, invece, si nota un sanguinamento costante delle gengive, è fondamentale effettuare un controllo dal proprio odontoiatra di fiducia il prima possibile per capire la natura del problema e come risolverlo. Uno dei sintomi della parodontite è infatti il sanguinamento gengivale, strettamente collegato all’accumulo di placca e tartaro, elementi dove possono annidarsi gli agenti patogeni della parodontite.

Cosa rischio se ho le gengive molto infiammate?

Lo stato di infiammazione delle gengive, così come di qualsiasi altra parte del corpo, non rappresenta una condizione di normalità, per cui è necessario scoprire la causa del problema, effettuando una visita specialistica dal proprio odontoiatra. Casi di grave infiammazione del tessuto gengivale, soprattutto in presenza della parodontite, se non curate tempestivamente, possono anche portare alla perdita dei denti.

Cosa devo fare se ho mobilità ai denti?

I denti, in situazione di normalità e assenza di patologie, sono saldamente ancorati all’osso di supporto. Se i denti permanenti presentano invece mobilità, anche lieve, questo è un segno di perdita di stabilità ossea, una delle conseguenze patologiche dell’insorgere della parodontite: è necessario pertanto rivolgersi con tempestività al proprio odontoiatra di fiducia per una valutazione.

I miei genitori soffrono di parodontite, rischio anche io?

La parodontite è causata da diversi fattori e tra questi c’è la familiarità. Non è però scontato che chi ha genitori che soffrono di malattia parodontale possa manifestare la stessa patologia, ma è comunque importante eseguire periodiche visite di controllo dal proprio odontoiatra di fiducia, per seguire le corrette procedure di prevenzione della malattia.

Come posso scoprire se ho la parodontite?

Nel corso della visita, l’odontoiatra valuta lo stato di salute di tutta la bocca e quindi anche dei tessuti, nel caso in cui si presentino segnali come:
-arrossamento gengivale
-sanguinamento
-abbondante presenza di placca e tartaro

Può essere inoltre prescritto un esame più approfondito chiamato “sondaggio parodontale” e in aggiunta può essere richiesto un test salivare con prelievo di una piccola quantità di saliva da un solco gengivale, per verificare la presenza di specifici batteri (test microbiologico). Il sondaggio parodontale viene fatto con una sonda parodontale e misura lo spazio presente tra il dente e la gengiva, su ogni lato del dente (il dente ha 4 lati) e serve per verificare se c’è una iniziale compromissione dei tessuti. Per concludere, la diagnosi di parodontite completa valuta più parametri: distanza dente gengiva, sanguinamento e indice di placca e tartaro.

Ho la parodontite: riesco a salvare comunque i miei denti naturali?

La parodontite è purtroppo una malattia irreversibile. La cura della parodontite consiste in terapie specialistiche che devono però essere sostenute da corrette procedure di igiene domiciliare da parte del paziente. Insomma, è importante, anzi fondamentale che dentista e paziente collaborino insieme per la buona riuscita della terapia e per contenere gli effetti della malattia.

Cosa devo fare per prevenire la parodontite grave?

Oltre a seguire le indicazioni dello specialista, è molto importante che i pazienti affetti da parodontite seguano scrupolose misure di igiene domiciliare, secondo le indicazioni dell’odontoiatra curante. È consigliato ad esempio l’utilizzo di uno spazzolino morbido e di una pasta dentifricia specifica; lavare i denti sempre dopo i pasti e utilizzare il filo interdentale o gli scovolini.

È vero che la parodontite può portare anche alla perdita dell’osso?

Si, è vero. La parodontite è causata da un’infezione batterica che colpisce i tessuti molli presenti nel cavo orale. L’insorgere della malattia favorisce così l’accesso dei batteri attraverso la formazione di tasche parodontali (spazi tra la gengiva e la superficie interna del dente) che, se non trattate, possono portare alla perdita della struttura ossea che avvolge l’elemento dentale.

Qual è la cura della parodontite?

La cura della parodontite prevede una terapia causale (igiene professionale), una terapia antisettica e occasionalmente una terapia antibiotica e/o chirurgica. I danni causati dalla malattia non sono recuperabili se non in casi molto specifici; la nostra unica possibilità d’azione è quella di interrompere i meccanismi alla base della sua progressione, innanzitutto abbattendo la carica batterica orale.
Nelle Linee Guida del Ministero della Salute per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età adulta, la collaborazione o meglio il coinvolgimento del paziente è ritenuto fondamentale nella cura alla parodontite, infatti, a seguito della terapia causale e correttiva, è necessario che il paziente intraprenda comportamenti domiciliari virtuosi (adeguata igiene), elimini i vizi come il fumo, rispetti i richiami e le indicazioni dello specialista per evitare recidive.

Cosa devo fare dopo la cura della parodontite?

Per parlare con un esperto Bludental o prenotare una visita di valutazione, chiama il nostro numero verde 800.97.84.97.

Articolo scritto in collaborazione con il Dott. Pierino Romanelli.

Una volta terminato il percorso di cure, è fondamentale seguire le indicazioni dell’odontoiatra di fiducia, curare l’igiene domiciliare ed effettuare controlli periodici e frequenti.


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